Donne che uccidono le donne?

Dunque riepilogando, Diletta Leotta riceve messaggi sui social invasivi perché sono state hackerate sue foto hot? dal cellulare. Va alla kermesse sanremese a lanciare un grido di manifesto contro il cyberbullismo (saranno stati messaggi volgari e maschilisti e grezzi) vestita come segue:

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Caterina Balivo da donna fa notare che non è questo l’abbigliamento opportuno per un simile manifesto. Alba Parietti, che si descrive d’aver vissuto più nuda che vestita , conferma che esiste momento e momento e che l’espressione del costume rende vana l’espressione del contenuto. L’Alba sa bene di cosa parla. E’ donna come la Balivo, e per niente stupida.

Soccorrono le donne, Giletti, Mannoia, Platinette… insomma il mondo intero a dire:

” La donna può vestirsi come vuole ”

” è brutto vedere le donne che attaccano le donne”

In effetti sono fermamente convinto che le donne possano vestirsi come vogliono. Anche gli uomini. Anche se un uomo in gonna ancora oggi crea più problemi che una donna mezza nuda.

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Sono anche fermamente convinto che la professoressa di mio figlio, quando andrà a scuola, vestita di microgonna senza la mutandina sotto, autoreggenti, camicia trasparente che fa intravedere i turgidi capezzoli, tacco 15, ad insegnare a mio figlio latino, matematica, storia dell’arte, questa donna  può vestirsi come vuole!!

Sarà certamente vissuta per il contenuto della sua espressione più che per l’apparenza. Le mamme saranno donne leali con le donne e non manifesteranno alcun tipo di che, mentre i padri poi non potranno che lodare la libertà della donna e i loro figli e specialmente la bravura della professoressa di loro figlio.

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Indubbiamente vale lo stesso se la donna in questione, abbigliata così liberamente, va a parlare di violenza sessuale accavallando le gambe, o tenendole magari belle larghe, o magari con tale look libero tiene una lezione sul bosone di Higgs o del futuro degli accordi bellici internazionali. Si sa che la concentrazione inevitabilmente resta ferma sul bosone di Higgs.

Io infatti, anche io da omosessuale, non posso che concentrarmi sul contenuto espresso quando vedo un fusto con una tartaruga che mi fa impazzire e un pacco pazzesco inguainato in un pantaloncino attillato.  Nulla mi fa concentrare di più a parlare di metrica letteraria che un un uomo arrapante nudo o per i miei colleghi eterosessuali un paio di tette sode. Il cervello là sta! sulla metrica letteraria! Non si sposta di un millimetro! SCOMMETTETECI!

Io povero coglione che passo dai cappellini e gli orecchini a mettersi giacca e cravatta in base all’occasione all’argomento e alla situazione sono come Alba Parietti, uno stupido che disprezza le donne, e guai mai una donna che faccia notare ad una donna che l’argomento non è in equilibrio con i pezzi corporei scoperti.

Vorrei anche dirvi qualcosa donne, con grande affetto:

Ogni volta che esercitate la libertà di esprimere voi stesse scoprendo un simbolo sessuale del vostro corpo, in ogni fuori luogo, io non riesco a vedere altro che il potere dell’uomo, nessuna conquista raggiunta. Pensateci. Perchè oltre le gambe, ci dovrebbe essere di più, e c’è, c’è, volendo… c’è. 

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