A seguito del post pubblicato da una conoscente, che pur anche madre di tre figli, in merito alla vignetta Charlie Hebdo che riguarda la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano, in cui scrive:
“Come sempre Franco Di Mare, nella sua striscia quotidiana, ha centrato l’argomento con grande intelligenza e spirito critico.
La vignetta di Charlie Hebdo sulla tragedia della valanga sull’albergo a Rigopiano, che tanto ha colpito sollevando una giusta indignazione per la sua violenza e volgarità espressiva, è una manifestazione di satira e la satira di per sè è violenta graffiante volgare se l’intento é quello di scuotere e provocare le menti…
La satira esiste laddove c’è democrazia e non deve essere imbrigliata che ci piaccia o no…è nel significato stesso della democrazia accettarne le sue espressioni e avere la libertà di dissentirne o non condividerla.
Non si può e non si deve imbavagliare un pensiero che non ci piace, ma la libertà di lasciarlo esprimere ci da la libertà di poter a questo rispondere. 😊”
non sono riuscito a frenare il senso di nausea e di disgusto sia verso il contenuto che verso la persona.
Siamo indubbiamente imprigionati in un tempo nel quale il narcisismo dilagante, senza merito e patologico trasforma gli individui di una collettività in singoli elementi egocentrici e sadici che non mancano ad anteporre una personale esposizione del sé, anche apparentemente intellettuale, alla decenza morale anche di fronte ad una disgrazia, dolori, morti, traumi.
Ma questo non farà di me una persona sufficientemente colta da interpretare l’ininterpretabile senza fondo pur di uscire dal coro per tentare disperatamente d’essere quel numero primo nella sua solitudine a costo della più incapace sensibilità empatica.
Abbiate coraggio e siate un insieme e abbiate la forza di saper imbavagliare i vostri pensieri, quando è necessario, come ogni buona madre avrebbe dovuto insegnare, a chi una buona madre insegnante l’ha avuta.