Alla fine dei conti, in una società che si è sviluppata alla tendenza figlicida, dove il figlio è un possesso ad uso più egoriferito e che eteroriferito, dove coccolarlo è il proprio divertimento, viziarlo è il proprio divertimento, non educarlo è il proprio comodo, mai renderlo indipendente sia sul piano psicointellettivo che psicomotorio è una volontà mirata al possesso del bene proprio, perchè sorprendersi che quando le richieste superano le capacità di questi ‘incapaci’, in questa guerra figlicida non sia il figlio a vincere e sopravvivere?
Dialogate, dialogate pure..
… ho visto genitori ” dialogare ” con neonati, bambini e adolescenti, alla pari.
Delitto a Ferrara