
….. se sono qui ad aspettarti pur sapendo che non arriverai?
È colpa tua se non arriverai perché non mi vuoi abbastanza, non mi ami veramente, sinceramente, completamente
È colpa tua se non esisti, se sei solo una mia idea, un desiderio, una voglia di non essere solo, non è colpa mia se sono solo, è colpa tua, solo tua …
È colpa tua la colpe del mio malessere, tu non sei venuto e io sono solo, quindi sono infelice per colpa tua
Voglio solo compagnia e tu non esisti, per colpa tua sono triste e solo
Non sono solo, sono con la tua colpa.
Mi sento così da quando ci siamo staccati stanchi ed esausti; diciamo che il tuo vuoto che mi hai trasmesso, è pieno del tuo solito vuoto, vuoto su vuoto; vuoto contro vuoto.
Il nulla che porta la pace non è mai arrivato. Non mi sono mai abituato ad un’idea di vita pianificata, ad un’idea abitudinaria di vita, ad un’idea di vita forse. Mi sento abbastanza confuso da ricordi più o meno lontani e vaghi, più o meno chiaro scuri, in fondo a furia di voltare pagina finisce il libro!
Le pieghe dell’esistenza ci hanno separato come quelle dei tessuti separano fra loro le valli della ruvidezza prima della stiratura; sensazione di abbandono che subentra all’abitudine al vuoto, piega/liscio/piega/liscio e poi tutto liscio, morbido come il senso di abbandono, come la solitudine che è anche gioia, poi tristezza, ossessione, malessere, nostalgia, frenesia, ho già nostalgia del futuro frenetico.