
L’autostrada è finalmente deserta quasi come la mia vita da almeno dieci anni o giù di lì. L’unica compagnia …. la depressione, ma in forma lieve e mai chiarita né definita, so che c’è o è solo la mia idea di depressione che riempie vuoti particolarmente rumorosi?
Le strade sono come il mio presente; piene, ma di gente vuota, di auto piene di persone dagli sguardi svuotati, senti che ti guardano senza vedere che ci sei e che urli il tuo bisogno, la tua voglia di loro, sorpassano e vanno, non li rivedrai mai più, non resta niente, vuoto, pioggia, sole, strada, autostrada, casello, verde, un cimitero, gente che rincorre una palla….niente.
Mi sento così da quando ci siamo staccati senza un perché, in amicizia, allegramente, stanchi ed esausti; diciamo che il tuo vuoto che mi hai trasmesso, senza cattiveria e senza la voglia di darmelo, si è nuovamente riempito con il vuoto abituale alla mia anima, vuoto su vuoto; vuoto contro vuoto.
Il nulla che porta la pace non è mai arrivato, sono pieno di vuoti rumorosi che nemmeno posso rendere ad un’idea pianificata di vita, ad un’idea abitudinaria di vita, ad un’idea di vita almeno, sono solo ricordi più o meno lontani e vaghi, più o meno chiaro scuri, più o meno…… in fondo è vero che a furia di voltare pagina finisce il libro!
Le pieghe dell’esistenza ci hanno separato come quelle dei tessuti separano fra loro le valli della morbidezza prima della stiratura; sensazione di abbandono che subentra all’abitudine, al vuoto, piega/liscio/piega/liscio e poi tutto liscio, morbido come il senso di abbandono, come la solitudine cercata agli inizi è gioia, poi tristezza, ossessione, malessere. Ho solo nostalgia del futuro,